Mausoleo di Cecilia Metella
Il sepolcro di Cecilia Metella è il mausoleo meglio conservato della via Appia e sorge sulla sinistra della via uscendo dalla città. Il monumento è costituito da un basamento quadrato in calcestruzzo, che funge da fondazione, su cui si imposta il tamburo circolare che ha conservato il suo rivestimento in blocchi di travertino a bugnato liscio. Il fregio in cima al tamburo è decorato con bucrani alternati a festoni (iconografia sacrale e funeraria), in cui si inserisce un’iscrizione con un trofeo d’armi. L’iscrizione (Caecilia / Q. Cretici f. / Metella Crassi) ha permesso di identificare la titolare del monumento funerario, Cecilia Metella, figlia di Q. Metello Cretico e moglie probabilmente di Marco Licinio Crasso. Il sepolcro si data quindi all’inizio dell’età augustea (ultimo ventennio I secolo a.C.). In cima al tamburo è visibile la merlatura medievale che ha sostituito il tumulo di terra che era presente in età romana. A destra dell’ingresso sono visibili diverse epigrafi, frammenti architettonici e statuari inseriti nel muro e provenienti dai sepolcri della zona. Nel XIII sec. al lato sud del monumento si è addossato il castello Caetani (famiglia del papa Bonifacio VIII) che ha utilizzato il sepolcro come torrione difensivo, per questo sono ancora visibili le merlature in cima. Tuttavia, il mausoleo fu iniziato ad essere utilizzato come torrione già dal XI sec. dai conti di Tuscolo, ai quali subentrarono i Caetani nel 1299.