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Castello Ducale di Agliè

Una storia lunga sette secoli, che ha visto il passaggio di duchi, principi e re. Il Castello di Agliè, già proprietà dei marchesi San Martino, vanta un antico e nobile passato, testimoniato dalla varietà degli allestimenti che ancora caratterizzano appartamenti e giardini. Circondato da un parco con alberi secolari e grandi serre, il castello ducale conta oltre 300 stanze con un patrimonio di arredi e collezioni prezioso ed eterogeneo, che spazia dai quadri ai reperti archeologici, fino alle sorprendenti raccolte ornitologiche e orientali. Il Salone da Ballo affrescato e la successione di ambienti d’epoca perfettamente conservati rendono il castello un trionfo di eleganza e splendore.

Castello ducale

 

La residenza venne edificata a metà del Seicento sui resti di un castello, risalente al XII secolo, per volontà del conte Filippo San Martino d’Agliè, raffinato intellettuale e politico di primo piano. 
A questa fase risale lo spettacolare Salone d’onore affrescato da Giovanni Paolo Recchi e dalla sua bottega per celebrare le vicende medievali del primo re d’Italia Arduino d’Ivrea, da cui discendeva la famiglia San Martino. 
Nel 1764 il castello venne acquistato dal re Carlo Emanuele III di Savoia per il figlio Benedetto Maurizio, duca del Chiablese. Nell’arco di dieci anni l’architetto Ignazio Birago di Borgaro rivisitò l’intero complesso integrandolo con il borgo di Agliè. 
Vennero realizzate, ex novo, la piazza e la chiesa che venne collegata al castello tramite una galleria coperta a due piani tuttora esistente.
Le importanti trasformazioni interessarono anche il grandissimo parco, che venne risistemato alla francese da Michel Benard, direttore dei Reali Giardini, con la realizzazione di un lago circolare, posto in fondo al parco, in linea con l’asse longitudinale. 
Situata verso la facciata sud si trova la scenografica Fontana dei Fiumi decorata da tre gruppi scultorei raffiguranti Tritoni e animali marini. 
Durante il periodo napoleonico il castello fu utilizzato come ricovero per i poveri.
Rientrato in possesso dei Savoia nel 1823, furono effettuati lavori di restauro e ammodernamento per volere del re Carlo Felice e della moglie Maria Cristina di Borbone. La passione della regina per le antichità e l’archeologia l’aveva portata a condurre importanti scavi nelle sue proprietà nel Lazio, ed è testimoniata dai numerosi reperti conservati ad Agliè, in particolare nella Sala Tuscolana. Durante gli anni della prima guerra mondiale venne istituito un piccolo presidio ospedaliero, voluto fortemente da Isabella di Baviera, moglie di Tommaso Savoia, per la convalescenza degli ufficiali di guerra nella parte più antica del castello che affaccia verso il giardino all’italiana.