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Campo de’ Fiori

La tradizione popolare vuole che il nome della piazza faccia riferimento a Flora, donna amata da Pompeo. In realtà fino al ‘400 la piazza non esisteva, al suo posto vi era un prato fiorito e orti coltivati. Fu a metà del secolo che Papa Callisto III fece pavimentare la zona che divenne sede di numerose attività commerciali e culturali. Nel 1600 la piazza fu teatro anche di orrende esecuzioni capitali da parte della Santa Inquisizione, la più famosa fu quella inflitta al filosofo Giordano Bruno il 17 Febbraio del 1600. Forse proprio per questo negli antichi palazzi che si affacciano sulla piazza sono presenti le “madonelle” edicole a muro dedicate alla Madonna, che, secondo gli abitanti, avrebbero dovuto avere pietà dei giustiziati. Questo luogo affascinante è pieno di storie e curiosità, per esempio all’angolo con via dei Cappellari è ancora visibile la Locanda del Gallo, che fu proprietà di Vannozza Cattanei nota per essere stata l’amante ufficiale del cardinale Rodrigo Llançol Borgia, in seguito eletto al soglio pontificio come papa Alessandro VI, e madre di quattro dei suoi figli: Cesare, Giovanni, Lucrezia e Goffredo, tutti pubblicamente riconosciuti dal padre.

Roma – Campo de’ Fiori

Giordano Bruno nato a Nola, vicino Napoli, a metà del 1500 è stato un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano, noto soprattutto per le sue teorie cosmologiche e filosofiche innovative. Ha vissuto un’esistenza travagliata, spostandosi tra varie città europee e insegnando in diverse università.

E’ famoso per la sua concezione dell’infinito universo, composto da infiniti mondi e realizzato da un Dio infinito. Queste idee, considerate eretiche dall’Inquisizione, lo portarono a essere arrestato e processato. Nonostante le pressioni, Bruno rifiutò di abiurare le sue teorie e fu condannato dal Sant’Uffizio alla morte sul rogo che avvenne il 17 febbraio 1600 proprio in Campo de’ Fiori.

La collocazione del monumento venne fortemente criticata dalle autorità ecclesiastiche . 

La prima statua a ricordo di Giordano Bruno fu eretta nel 1849 durante la Repubblica Romana, ma con il ritorno del potere temporale del papa, fu distrutta. Solo dopo l’Unità d’Italia, nel 1889 un comitato di intellettuali promosse la realizzazione della statua in bronzo che ancora oggi vediamo.

Inutile dire le forti critiche che ricevette da parte delle autorità ecclesiastiche, ma, nonostante ciò, divenne il simbolo del libero pensiero.