Piazza Navona
Piazza Navona è il simbolo della Roma barocca, ma affonda le sue radici nella storia antica, nasce infatti sull’impianto dell’antico Stadio di Domiziano, di cui si possono ancora oggi ammirare i resti nei sotterranei degli edifici della piazza. Lo stadio, lungo 265 metri e largo 106, fu costruito per volere dell’imperatore Domiziano nell’85 d.c. e venne successivamente restaurato da Alessandro Severo nel III secolo, e si stima che potesse ospitare oltre 30.000 spettatori. La piazza, modellata nei secoli, si presenta oggi con tutt’altro aspetto, arricchita di capolavori architettonici e scultorei come la famosa Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini, la Chiesa di Sant’Agnese in Agone di Francesco Borromini, la Fontana del Moro di Giacomo della Porta ritoccata dal Bernini e la Fontana del Nettuno di Gregorio Zappalà e Antonio Della Bitta. Ancora oggi la piazza rimane un luogo simbolo per i romani e per i turisti, grazie alla sua vitalità e ai suoi mille volti, ospitando il famoso mercato di natale e artisti di strada da tutto il mondo.
Roma – Piazza Navona
Tra curiosità e leggende, tra sacro e profano
La rivalità tra Bernini e Borromini.
Secondo la tradizione popolare si narra che due statue della Fontana dei Quattro Fiumi di Gianlorenzo Bernini, rivolgerebbero uno sbeffeggio all’opera di Borromini: il Nilo ha la testa con una fascia a coprire gli occhi per non guardare la bruttezza; il Rio della Plata solleva un braccio come per ripararsi dall’imminente crollo della chiesa. Ma questa è solo una leggenda, perché la fontana venne costruita prima della chiesa.
La leggenda degli innamorati.
La leggenda narra che in passato una strega abbia deciso di lanciare la maledizione degli amanti alla Fontana dei Quattro Fiumi. La maledizione vuole che tutti gli innamorati che girino in senso antiorario intorno alla Fontana si lascino entro sei giorni. Naturalmente è solo una leggenda, ma in ogni caso, che siate superstiziosi o no, mai girare in senso antiorario intorno alla Fontana del Bernini.
La leggenda di Sant’Agnese.
Agnese era nata a Roma da una famiglia dell’aristocrazia romana, convertita al Cristianesimo, colpevole di aver rifiutato il figlio del prefetto di Roma, Sinfronio, e quindi in seguito denunciata come cristiana e martirizzata.
Si narra che la fanciulla venne esposta nuda al Circo Agonale, ma i suoi capelli si sciolsero miracolosamente e scesero a coprirle il corpo.
Fu, poi, gettata in una pira di fuoco, ma le fiamme si spensero per la sua preghiera. Infine, fu trafitta alla gola con una spada, come si usava fare con gli agnelli sacrificati. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di via Nomentana, dove poi fu eretta una basilica in suo onore.