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## Media
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panorama_FF525A7E_CCA3_4730_41E0_5966670BDCDC.subtitle = Realizzata su commissione di Innocenzo X Pamphili tra il 1648 e il 1651 da Gianlorenzo Bernini la fontana viene pensata come un'invenzione fantastica, l'artista opera infatti per ottenere un effetto spettacolare, scenografico, compreso anche l'inserimento nella piazza, secondo un chiaro intento urbanistico. Si compone di una grande vasca ellittica a livello della pavimentazione con al centro un grande gruppo marmoreo su cui è posta la copia romana di un obelisco egizio, proveniente dal circo di Massenzio, prelevato dalla sua sede originaria e riutilizzato nella fontana di Bernini per volontà del Papa. La fontana risponde ad un preciso programma iconografico, è infatti ricca di rimandi allegorici e significati. L'obelisco rappresenta la storia che si fonda sulla natura, alla quale rinvia lo scoglio con piante, animali e i quattro fiumi da cui trae il nome, e coronata dalla colomba dello Spirito Santo (emblema di papa Innocenzo X) come simbolo del trionfo della Chiesa sulle quattro parti del mondo.
panorama_FF520057_CCA3_4370_41E6_862627350F99.subtitle = La Chiesa nata secondo una tradizione cristiana tra l’VIII secolo e il 1123, fu ricostruita intorno al 1650. È dedicata ad Agnese, una fanciulla che sarebbe morta nello stadio di Domiziano, che ricalca luogo e forma dell'attuale Piazza. La facciata è concava, priva di decorazioni e presenta tre portali ed è caratterizzata dal suo arretramento nella parte centrale e dalle parti laterali curve, è in mezzo ai due campanili, entrambi culminanti con una copertura conica recante delle croci.
panorama_FF5416AE_CCA4_CFD0_41D5_C8A48EDA7698.subtitle = La fontana fu realizzata nel lato sud di piazza Navona intorno al 1575, su progetto di Giacomo della Porta. Composta da catino mistilineo in marmo portasanta, ornata da quattro tritoni e da quattro mascheroni stretti tra due delfini che riportano sul retro i simboli araldici dei Boncompagni e dei Borghese. Nel 1655 per volontà di papa Innocenzo X Pamphilj venne aggiunta al centro la scultura del Moro disegnata da Gian Lorenzo Bernini e scolpita dall’allievo Giovanni Antonio Mari. Le sculture cinquecentesche, molto danneggiate e più volte restaurate, vennero sostituite nel 1871-74 da copie realizzate da Luigi Amici.
panorama_FAD95AC3_CCA4_C750_41BC_59A4FE31637C.subtitle = Le statue in marmo bianco che compongono la Fontana dei Quattro Fiumi hanno una dimensione maggiore di quella reale. I nudi rappresentano le allegorie dei quattro principali fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti allora conosciuti, che nell'opera sono rappresentati come dei giganti in marmo che siedono appoggiati sullo scoglio centrale in travertino (opera di Giovan Maria Franchi del 1648): il Nilo (scolpito da Giacomo Antonio Fancelli nel 1650), il Gange (opera del 1651 di Claude Poussin), il Danubio (di Antonio Raggi nel 1650) e il Rio de la Plata (di Francesco Baratta, del 1651).
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panorama_FF525A7E_CCA3_4730_41E0_5966670BDCDC.label = Fontana dei Quattro Fiumi
panorama_FAD95AC3_CCA4_C750_41BC_59A4FE31637C.label = Fontana dei Quattro Fiumi
panorama_FF5416AE_CCA4_CFD0_41D5_C8A48EDA7698.label = Fontana del Moro
panorama_FF520057_CCA3_4370_41E6_862627350F99.label = Sant'Agnese in Agone
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